CARTE DI CREDITO REVOLVING…. AL TASSO LEGALE !!

Capita sempre più spesso che in occasione dell’acquisto di un qualsiasi bene presso uno dei tanti centri commerciali, il consumatore si ritrovi in mano una specie di carta di credito che può utilizzare per fare acquisti.

Questo sta a significare che l’addetto al negozio, oltre all’operazione consentita di finanziamento del bene (credito finalizzato), ha posto in essere un’attività vietata quale quella di accendere in favore del cliente una linea di credito (credito revolving) che lo stesso può utilizzare con l’impiego della carta.

Generalmente dette linee di credito si caratterizzano per tassi di interesse molto alti (per il terzo trimestre 2018 è stato registrato un TAEG su base annua del 16,50% !) e può succedere che il malcapitato consumatore che ha utilizzato la carta per piccoli acquisti (viaggi, abiti, elettrodomestici ecc.), ben presto risulti indebitato per somme importanti.

Questi importi, però, non sono dovuti nella misura richiesta dall’Ente Finanziario, ossia al tasso contrattuale, bensì andranno ricalcolati tutti al tasso legale perché il contratto stipulato è nullo per violazione dell’ art. 3 del d.lgs  374/99 così come riconosciuto anche dall’Arbitro bancario Finanziario con più di una pronuncia.

Infatti la specifica attività di promozione e conclusione di contratti di finanziamento è riservata ad agenti in attività finanziaria iscritti in appositi albi quindi la collocazione del prodotto finanziario da parte dell’addetto alle vendite di un negozio commerciale rende invalido il contratto conseguentemente le somme ricevute in prestito dal cliente a titolo di finanziamento revolving dovranno essere integralmente restituite, non al tasso d’interesse previsto in un contratto dichiarato nullo, bensì al tasso legale, ex art. 1284, comma 3, c.c., quale corrispettivo minimo ex lege per aver goduto delle somme ricevute a far data dal primo utilizzo della linea di credito.

Generalmente la differenza tra gli importi calcolati al tasso contrattuale (non dovuto) rispetto a quelli al tasso legale (dovuto) è significativa: nei casi affrontanti dal nostro studio legale i clienti hanno ottenuto un risparmio di circa l’80% rispetto alle somme richieste dall’ Ente Finanziario tramite accordi bonari e senza ricorrere al Giudice attesa l’evidente violazione della normativa.